Università Popolare degli Studi di Milano
L’Università Popolare degli Studi di Milano fu fondata nel 1901 dall’insegnante, scultore e politico italiano Ettore Ferrari, seguendo l’esempio delle Università Popolari che, proprio all’inizio del secolo, sorgevano tra la Svezia, la Danimarca, l’Inghilterra e la Francia.
L’Università Popolare degli Studi di Milano è stata l’antesignana dell’avventura degli altri atenei che, in un secondo momento, si sarebbero affacciati nel mondo universitario. Infatti, all’Università Popolare degli Studi di Milano hanno fatto seguito l’ Università Popolare Milanese, l'Università Popolare (in) Milan” e l'Università Proletaria Milanese, conosciuta altrimenti sotto la denominazione di Università del dopolavoro.
Negli anni degli esordi, l’Università Popolare degli Studi di Milano ha annoverato tra i suoi docenti e sostenitori personaggi noti e volti illustri, come Francesco Pullè, Gabriele D’Annunzio, Gaetano Salvemini, Benedetto Croce e Luigi Einaudi.
Tuttavia, gli anni della dittatura fascista hanno segnato i destini dell’Università popolare degli Studi di Milano, costretta a modificare metodologie di insegnamento, cultura e didattica.
In seguito, l’Università Popolare degli Studi di Milano ha conosciuto un periodo di profonda crisi, superato solo sul finire del 1970, quando l’intervento di Augusta Bassi in Lagostena, nota come Tina, ha permesso all’Università Popolare di Milano di tornare agli antichi fasti.
La Lagostena, infatti, attivò collaborazioni e partnership con altre realtà culturali, fin quando non fu nominata Presidente e Rettore Magnifico dell’Università Popolare di Milano.
Anche gli anni ‘80 hanno segnato una nuova e felice svolta per l’Università Popolare degli Studi di Milano. Nel 1982, il Professore Ottavio Ferulano fondò la Confederazione Nazionale delle Università Popolari Italiane (C.N.U.P.I.), a cui aderirono anche le più antiche e note Università Popolari, pronte ad abbracciare un futuro più all’avanguardia ed innovativo.
Nel 1991, il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica riconosceva al C.N.U.P.I lo status di personalità giuridica, così da riconoscere ufficialmente autorevolezza alle attività di formazione e alla didattica dell’ateneo.